“Il nostro invito è alla partecipazione: un appello pubblico, civile, inclusivo, rivolto a chiunque sia disponibile ad essere protagonista di una storia comune di emancipazione allo stesso tempo “antica” e proiettata al futuro. Una Storia ancora da scrivere.”
Dal 1946 la Festa della donna ha il profumo e il colore della mimosa. A sceglierla come simbolo di questa giornata furono tre donne antifasciste, tre madri costituenti della Repubblica: Teresa Noce, Rita Montagnana e Teresa Mattei. Furono in tutto ventuno le donne elette per l’Assemblea costituente il 2 giugno 1946; Mattei, con i suoi 25 anni, era la più giovane. In quell’occasione, per la prima volta, anche le donne — maggioranza della popolazione allora come oggi — ebbero il diritto di voto attivo e passivo in una consultazione nazionale. Poterono così finalmente esercitare una cittadinanza politica piena.
Si deve di certo anche a quelle donne, a quel voto — espressione di una sovranità popolare non più mutilata nel genere — e al rinnovato spirito di unità, libertà e partecipazione la formulazione dell’articolo 3 della nostra Costituzione che fa del principio di uguaglianza uno dei cardini della nostra civile convivenza.
Ecco il link dell’Articolo: https://www.repubblica.it/commenti/2024/03/07/news/festa_donna_8_marzo_liliana_segre_elena_cattaneo-422273171/