Giornata della Terra: per una ecologia “integrale”

Apr 22, 2021 | Huffington Post

Il 22 aprile ricorre il 51° anniversario della Giornata Mondiale della Terra (Earth Day), la più grande manifestazione ambientale dedicata al Pianeta. Ideata nel 1970 negli Stati Uniti, con la finalità di sensibilizzare sulla salvaguardia delle risorse naturali della Terra, ha quest’anno per tema Restore Our Earth: ripariamo e riabilitiamo il Pianeta. Il primo interrogativo è sul come per un futuro libero dall’energia da combustibili fossili in favore, invece, di fonti rinnovabili; la responsabilizzazione individuale verso un consumo sostenibile; lo sviluppo di una green economy e un sistema educativo ispirato alle tematiche ambientali.

La questione ambientale coinvolge salute, dimensione sociale e geopolitica.

In primo luogo, gli effetti dell’inquinamento di aria, acqua e suolo sono un rischio elevatissimo per la salute fino a indurre cambiamenti nei modelli delle malattie infettive. Solo un esempio: le emissioni di CO2 sono costantemente al di sopra dei livelli consentiti a fronte di una riduzione necessaria del 45% delle emissioni entro il 2030 per consentire di mantenere il surriscaldamento globale entro 1,5°C.

L’inquinamento atmosferico è, infatti, una delle principali cause di morte prematura e di malattia (ictus, malattie polmonari e cancro ai polmoni, malattie cardiache). Si stima che l’esposizione all’inquinamento dell’aria determini ogni anno ben oltre 400mila decessi prematuri nell’Unione europea. L’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) ha classificato l’inquinamento atmosferico – in particolare il PM2,5 – come una delle principali cause di cancro e sono stati evidenziate correlazioni tra l’esposizione all’inquinamento atmosferico e il diabete di tipo 2, l’obesità, l’infiammazione sistemica, il morbo di Alzheimer e la demenza.

Il quadro diventa ancor più drammatico quando l’inquinamento si coniuga con le deprivazioni socioeconomiche. Infatti, secondo l’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) una posizione socioeconomica svantaggiata aumenta di circa il 40% la mortalità per tumore rispetto alle posizioni più elevate. Lo status socioeconomico influisce sulla sua esposizione a fattori di stress ambientali in quanto le persone più povere vivono verosimilmente in ambienti degradati.

A bene vedere, il tema allora non è solo strettamente ecologico ma ha anche risvolti e cause di natura sociale. Di qui la necessità di un approccio secondo una “ecologia integrale” come richiama Papa Francesco nella «Laudato Sì, Lettera enciclica sulla cura della casa comune».

Venendo al piano geopolitico, gli impegni che sono periodicamente assunti dai vari governi a livello internazionale impattano spesso su una molteplicità di ostacoli riconducibili in buona parte ai complessi condizionamenti dettati anche da vari fattori geopolitici. Tutto ciò determina ritardi, inadempienze e conflitti.

In occasione della Giornata Mondiale della Terra 2021, buone notizie giungono dal  vertice sul Clima, organizzato da Joe Biden e a cui parteciperà anche il presidente cinese Xi Jinping. Il presidente degli Stati Uniti si farà, infatti, promotore di nuovi e più rigorosi impegni quali la riduzione delle emissioni nette di anidride carbonica e un piano da 2.200 miliardi di dollari per il rinnovamento delle infrastrutture americane in gran parte centrato sul risparmio energetico e la lotta al riscaldamento globale. Sotto il profilo politico, ciò significa ricollocare gli Stati Uniti nell’accordo di Parigi sul clima rispetto alle posizioni assunte dal predecessore Trump.

Passando all’Italia, il governo Draghi ha istituito il Ministero della Transizione Ecologica che assorbe tutte le competenze dell’ex Ministero dell’Ambiente e quelle inerenti appunto alcune funzioni chiave per la transizione ecologica, principalmente nel settore dell’energia. Ciò non vuol dire un mero cambio nel nomen, ma è il segnale di un importante investimento secondo un programma governativo e politico che guarda all’ambiente come priorità.

Poi, c’è l’investimento tramite il Recovery Plan su ambiente e innovazione nonché sulla Green Economy e la Digital economy che rappresentano ulteriori elementi qualificanti. Ciò significa che per l’utilizzo dei 209 miliardi di fondi europei i capitoli chiave saranno: innovazione, digitalizzazione, sostenibilità ambientale, infrastrutture, coesione sociale e territoriale.

In conclusione, quella ambientale è una sfida che i partiti – soprattutto quelli con il dna riformista e sociale – devono portare avanti con determinazione, sensibilizzando al contempo sempre più la coscienza ambientale. Ricordare – in questa stagione dai drammatici effetti della pandemia – la Giornata Mondiale della Terra significa ancor più non un rituale celebrativo ma l’efficacia concretezza di azioni.

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